
L’uso dell’Ai va comunicato ai clienti e responsabile resta il professionista
La riforma si lega alla nuova legge 132/2025 e alle premesse dell’ultimo regolamento Ue, che potranno influire sulla giurisprudenza.
La riforma si lega alla nuova legge 132/2025 e alle premesse dell’ultimo regolamento Ue, che potranno influire sulla giurisprudenza.
L’Italia è il primo Paese in UE ad approvare una legge sull’AI. Secondo gli esperti è un passo importante che per concretizzarsi deve attendere però i decreti attuativi.
Ha avuto grande rilevanza mediatica la sentenza del 16 settembre scorso pronunciata dalla Giudice del Sezione del Lavoro presso il Tribunale di Torino.
Sull’utilizzo dei dati da parte di Meta e sulle possibilità di accedere alle informazioni del Comitato europeo per la protezione dei dati investito di una contestazione è intervenuto il Tribunale Ue che, con la sentenza nella causa T-183/23, ha delineato i contorni dell’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nelle decisioni adottate dal Comitato. Con tale pronuncia, i giudici Ue hanno ampliato, proprio grazie alla Carta, il diritto individuale di accedere al fascicolo al centro di una questione sul trattamento dei dati nella competenza del Comitato europeo anche quando l’interessato non corra il rischio di subire un pregiudizio perché ciò che va assicurato è l’attuazione effettiva del diritto alla buona amministrazione.
Il Prof. Oreste Pollicino prende parte alla Tavola Rotonda moderata da Frediano Finucci…
Nvidia-OpenAI cambia la posta in gioco: l’Ue perde la partita dell’AI se non si sporca le mani
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