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La Corte di giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 4 settembre 2025 nel procedimento C-413/23 P (Edps contro Srb), ha affrontato il tema dei dati pseudonomizzati con particolare riferimento al loro invio verso terze parti (si veda anche il Sole 24 Ore del 18 settembre). La vicenda trae origine da una decisione adottata il 7 giugno 2017 dal Single resolution board (Srb), l’autorità incaricata della risoluzione delle crisi bancarie nell’Unione.

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Contributi di vigilanza – Meta e TikTok vincono la causa

Con le sentenze pronunciate il 10 settembre 2025, il Tribunale UE definisce le cause T-55/24 e T-58/24 promosse, rispettivamente, da Meta Platforms Ireland e Tiktok Technology contro la Commissione europea. Tali decisioni concernono l’obbligo previsto dall’articolo 43, paragrafo 3, del Digital service act, in forza del quale la Commissione addebita ai fornitori di piattaforme online e di motori di ricerca online di dimensioni molto grandi un contributo annuale per le attività di vigilanza, in modo da recuperare la stima dei costi sopportati dalla Commissione nell’esercizio dei suoi compiti di supervisione. Facebook e Instagram, in un caso, e Tiktok, nell’altro, nella loro qualità di piattaforme online di dimensioni molto grandi, sono state destinatarie, ciascuna individualmente, di una decisione della Commissione, adottata tramite atto di esecuzione, con la quale veniva determinato il metodo di calcolo dell’ammontare del contributo per le attività di vigilanza relative all’anno 2023.

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