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Il caso delle fake news “acchiappa-clic” promosse nel Regno Unito da Google Discover, segnalato da Press Gazette, è solo l’ultimo campanello d’allarme in tema di disinformazione. I fattori in gioco sono molteplici: la modalità con cui le persone si informano, l’obbligata corsa delle testate giornalistiche a essere algoritmicamente ben indicizzate, la relativa facilità con cui l’intelligenza artificiale può essere sfruttata per generare bufale. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza con l’aiuto di Oreste Pollicino, professore di regolamentazione dell’AI alla Bocconi e Founder AIdvisory.

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