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Nella corsa globale all’intelligenza artificiale, l’Europa punta a trasformare il proprio approccio regolatorio in un vantaggio competitivo. L’AI Act, insieme ad altri strumenti normativi, non viene visto solo come limite o vincolo burocratico, ma come leva strategica per attrarre investimenti, rafforzare la fiducia degli utenti e consolidare un ecosistema tecnologico sostenibile.

Il dibattito non riguarda soltanto la velocità dell’innovazione, ma la capacità di costruire un modello europeo che integri progresso e tutela dei diritti fondamentali. La scommessa è dimostrare che regole chiare, trasparenza e accountability possono diventare fattori di leadership, distinguendo l’Europa dal modello deregolato statunitense e da quello centralizzato asiatico.

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AI Act, diritto e contaminazione dei saperi: la visione di Oreste Pollicino, di Manuela Ronchi, Dr Podcast Audio Factory, 02 Ottobre 2025

In questo episodio di Alla Manu – Storie di Comunicazione, Manuela Ronchi incontra Oreste Pollicino: Professore di Diritto costituzionale e Regolazione AI presso l’Università Bocconi, attivamente coinvolto in attività istituzionali a supporto di organismi nazionali, europei e internazionali, è membro della Orbits Academy. Con lui esploriamo il rapporto tra diritto, società e imprese di fronte all’intelligenza artificiale, insieme all’importanza della contaminazione tra saperi: l’AI Act rappresenta la sfida europea per trasformare la complessità dell’AI in un’opportunità condivisa, tra co-regolamentazione, chiarezza del linguaggio e certezza del diritto. L’AI è come una Ferrari: potentissima, ma da guidare con responsabilità e sicurezza, con l’essere umano al centro.

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